Diritto d’autore e contraffazione di software: la pronuncia della Corte di Cassazione n. 20250/2021

Diritto d’autore e contraffazione di software: la pronuncia della Corte di Cassazione n. 20250/2021
Con sentenza n. 20250 del 15 luglio 2021 la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi in tema di contraffazione del software, definendo una lunga vicenda giudiziaria che ha visto coinvolte, da un lato, la società Ales s.r.l. (“Ales”), operante in ambito informatico, dall’altro, la società HP Enterprise Services Italia S.r.l. (“HP ESI”).
La vicenda giudiziaria

Oggetto del giudizio è stata l’illecita appropriazione, da parte di HP ESI, di una procedura di scrutinio elettronico e del relativo software applicativo realizzati da Ales e per i quali tale società deteneva diritti autorali sin dal 2001.

In particolare, Ales aveva stipulato ben 1250 contratti di licenza d’uso a favore di HP ESI, nell’ambito dei quali era previsto un divieto di sfruttamento e imitazione del software, fatte salve specifiche circostanze – tra cui la possibilità di apportare modifiche al programma, da realizzarsi unicamente entro parametri determinati.

Ebbene, a giudizio di Ales, HP ESI non avrebbe rispettato tali parametri e, di conseguenza, si sarebbe illecitamente appropriata dell’opera di sua titolarità, peraltro cedendone i diritti d’uso alla committenza pubblica per un numero illimitato di licenze e per un periodo indefinito.

Nello specifico, Ales lamentava la violazione dell’articolo 64-quater della Legge in materia di protezione del diritto d’autore n. 633/1941 (“LDA”), secondo cui al licenziatario è data possibilità di decompilare il software per soli fini di interoperabilità con altri programmi software antecedenti e originali; di conseguenza, la decompilazione volta alla mera rielaborazione del software antecedente costituirebbe illecita appropriazione e violazione del diritti d’autore del suo titolare.

I giudici, nei primi due gradi di giudizio, hanno ritenuto che il software creato da HP ESI non costituisse contraffazione del software antecedente di titolarità di Ales, in virtù delle differenze sussistenti in termini di codici sorgente.

Avverso la pronuncia di secondo grado, Ales proponeva ricorso per Cassazione lamentando la violazione e/o falsa applicazione dell’art. 64-quater LDA, per aver il giudice di merito omesso di esaminare circostanze fattuali fondamentali – tra cui, la disponibilità da parte di HP ESI del codice sorgente rappresentato dal software di Ales – e per aver omesso di considerare il divieto sussistente in capo al licenziatario di utilizzo delle informazioni ottenute mediante decompilazione; infine, Ales chiedeva che la condotta di HP ESI fosse valutata in termini di atto di concorrenza sleale, ex art. 2598 c.c.

La pronuncia della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, nel respingere le doglianze della ricorrente, confermava la decisione del giudice di merito, precisando che nel software realizzato da HP ESI non fosse ravvisabile il "nucleo centrale” dell’opera di titolarità di Ales.

In altre parole, la Corte non rilevava, nel caso di specie, una identità e/o similarità espressiva tra i due programmi per elaboratore, circostanza che, al contrario, avrebbe giustificato un giudizio di “riproduzione mascherata” del secondo software rispetto a quello antecedente.

Infatti, la tutela apprestata dall’art. 64-quater LDA è invocabile “una volta accertata la creatività dell’opera e solo se la riproduzione successiva si traduca nella realizzazione di un prodotto simile nella sua forma espressiva”; diversamente, alcuna contraffazione può ritenersi integrata.

Conclusioni  

La pronuncia in esame evidenzia un rilevante principio  in materia di contraffazione del software, in particolare,  circoscrivendo  tale fattispecie  ai casi di  riproduzione e/o similarità del nucleo centrale dell’opera protetta antecedente.

In tal senso, la  rielaborazione creativa di programmi informatici, ove appaiono evidenti le differenze fra software sviluppati, alla luce di tale pronuncia non configurerebbe una rielaborazione illecita ai sensi della vigente normativa sul diritto d’autore.

Avv. Maria Giorgia Mazzilli e Dott.ssa Martina Petrucci

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